febbraio 2020
Passiamo in ufficio la maggior parte del nostro tempo dove, tra l’altro, ci capita spesso di compiere gesti automatici poco rispettosi dell’ambiente. È necessario cambiare rotta!
Cominciamo dal tragitto per arrivare al lavoro. Non è indispensabile utilizzare tutti i giorni l’auto, magari più di una a famiglia. Basterà organizzare un servizio di car sharing con i colleghi, utilizzare i mezzi pubblici o se siete fortunati, andare in bici o a piedi.
Ma come fare per risparmiare?
In materia di risparmio energetico negli ambienti di lavoro, parte della responsabilità è dei proprietari degli immobili, chiamati a programmare interventi strutturali mirati al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e degli impianti. Ma non basta: anche i datori di lavoro e i dipendenti devono fare la loro parte e adottare atteggiamenti più virtuosi volti a evitare inutili sprechi.
Un po’ di numeri
Circa il 30% del consumo energetico all’interno degli uffici è dovuto all’utilizzo di luce artificiale, il 25% al riscaldamento, il 16% alle apparecchiature quali computer, stampanti e scanner, il 9% alla climatizzazione estiva, il 9% all’uso di acqua (11% ad altro). Questi consumi possono essere ridotti del 50% (circa) con gli interventi di riqualificazione energetica dell’edificio e degli impianti di riscaldamento e raffreddamento. Il resto dipende però dalle abitudini lavorative.
Accorgimenti
I computer vengono utilizzati in tutti gli uffici in media 40 ore a settimana: per questo è importante tenerne d’occhio i consumi. In generale, rispetto a un fisso un portatile consente di risparmiare quasi metà dell’energia. Se tuttavia non è possibile optare per questa soluzione, si possono comunque adottare alcuni preziosi accorgimenti.
La prima cosa da fare è impostare il computer sulla modalità “risparmio energetico”, che spegne il pc o lo mette in stand-by dopo un intervallo di tempo di inattività. Questo può - e dovrebbe - essere fatto su tutti i computer! Uno schermo piatto a cristalli liquidi è inoltre sempre la scelta consigliata, come quella di tenere il pc a 1 cm dal piano di lavoro per evitare che si surriscaldi.
È sempre utile inoltre:
• regolare la luminosità dello schermo, non serve che sia al massimo
• disattivare lo screensaver
• disconnettere la connessione internet quando non serve
• spegnere il pc e staccare la spina se non lo si utilizza. Un computer infatti assorbe dai 3 ai 6W anche da spento.
Lo stesso ragionamento vale per le stampanti e le altre apparecchiature. È sempre bene, inoltre, scegliere una classe energetica alta (A) e decidere di utilizzarli solo laddove strettamente necessario.
La modalità stand-by
Merita un capitolo a parte. La famosa lucina rossa infatti indica che l’apparecchio consuma circa il 10% del suo totale di energia pur essendo apparentemente spento. Da qui l’intervento dell’UE che ha imposto, dal 2010, un limite al consumo di stand-by per gli apparecchi di nuova costruzione e dal 2013 ha introdotto la dotazione di un sistema di gestione dell’energia in grado di spegnerli automaticamente dopo un periodo di inattività.
Tuttavia, oltre il 30% degli apparecchi utilizzati non rispetta queste norme e si prevede che, nel 2030, oltre il 15% dei consumi in Europa sarà generato proprio dallo stand-by.
Cosa fare allora?
Scegliere apparecchiature conformi alle direttive UE, staccare la presa elettrica degli apparecchi quando sono inutilizzati e installare le funzioni di risparmio energetico che mandano in sleep il monitor e ibernano il computer che non è in uso. Semplice e indolore!